Trapani… la Falce: Terra di miti, narrata da miti…

DREPANON:

Nome dato dai greci alla città dalla forma, come dice appunto lo stesso, di una falce. Due sono i miti che aleggiano sulle sue origini, riflettendone l’importanza di cui si gloriò agli albori della propria civiltà.
Secondo il più famoso dei due miti, Trapani deve la sua nascita a Demetra, dea greca delle messi: durante il suo peregrinare alla ricerca disperata della perduta figlia Persefone, rapita da Ade per amore e da lui condotta nel regno degli Inferi, la dea perse la sua falce in mare…e da questa si originò la città chiamata, appunto, Drepanon.
Un altro mito identifica invece la falce come lo strumento utilizzato dal dio Saturno per evirare il padre Urano e gettato poi in mare.

L’Eneide di Virgilio narra della sepoltura di Anchise, padre di Enea, sul monte Erice: tale episodio non rimane confinato alla letteratura, poiché della venuta a Trapani dei due eroi riferisce anche lo storico greco Dionigi di Alicarnasso.
Il succedersi dei secoli testimonia l’avvicendarsi di vari popoli nella gara per la supremazia sul Mar Mediterraneo, lotta nella quale Trapani rappresentò una conquista importante grazie alla propria posizione strategica sia per i traffici marittimi che a scopi bellici.
Fondamentale fu infatti il ruolo ricoperto dalle zone del trapanese durante le guerre puniche.
Ancora oggi la città conserva i segni del passaggio delle varie civiltà che soggiornarono come pacifici ospiti…o fecero il loro ingresso da padroni dopo aver lavato via il sangue di violente incursioni.
Basta infatti passeggiare per le vie del centro storico della Falce per ammirare le testimonianze lasciate dai vari popoli nel tessuto urbano: le case raccolte attorno a cortili nei quartieri arabi, il ghetto ebreo della Giudecca, gli edifici costruiti dagli ordini cavallereschi durante le Crociate, la chiesa di Sant’Agostino eretta dai Templari, i resti della cinta muraria di fortificazione voluta dalla reggenza spagnola, l’unica porta d’accesso alla città rimastaci di un gruppo originario superiore alla decina…
Ma non è solo una questione d’architettura. Ogni civiltà con la quale la Falce ha avuto dei contatti ha lasciato un segno indelebile nella vita dei trapanesi, forgiandone la mentalità e le abitudini: perciò oggi siamo trapanesi perché siamo anche greci, arabi, ebrei, francesi, spagnoli…

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