FAVIGNANA
COSA VEDERE:
CALA ROTONDA: Insenatura naturale profonda ed estremamente tranquilla, è divisa in due da un arco in pietra conosciuto come l’Arco di Ulisse: i miti greci identificano infatti Favignana con Aegusa, L’Isola delle Capre di cui cantò Omero.
CALA MONACI (o MARASOLO): Sabbia bianchissima e acque paradisiache rendono questa spiaggia, la più vicina all’abitato, una meta accessibile a tutti, anche ai bambini.
CALA AZZURRA: Magicamente racchiusa tra gli scogli, questa piccola insenatura offre a chi la scopre un meraviglioso spettacolo di sabbia luccicante e acque turchesi.
CALA ROSSA: Punta di diamante dell’isola grazie agli strabilianti giochi di luce dei riflessi cobalto delle sue acque e i bagliori dorati emanati dal magico sfondo delle cave di tufo…
LIDO BURRONE: Edificato negli anni Sessanta, è il primo ed il più esteso degli stabilimenti balneari dell’isola.
GIARDINO DELL’IMPOSSIBILE: Splendido angolo di paradiso terrestre incastonato tra le antiche cave di tufo, custodisce gelosamente limoni, pini marittimi, ulivi, ibischi e cactus…in un’atmosfera quasi aulica.
FORTE SANTA CATERINA: Torre d’avvistamento edificata nell'anno Mille dai Saraceni, venne trasformata in castello dai Normanni e infine in prigione dai Borboni. Oggi, purtroppo, la sua identità si limita ad un rudere di pietra…ma la notte un magnifico gioco di luci sulle secolari mura permette al passato di risplendere ancora…
PALAZZO FLORIO: Eclettico castelletto di fine Ottocento, nacque come reggia della dinastia Florio. Meravigliosa la grande vetrata a piombo che riproduce la Battaglia delle Egadi, combattimento che pose fine alla prima guerra punica: il nome “Cala Rossa” deriva infatti dal sangue che quel giorno cambiò il colore del mare...
Interessante il MUSEO ARCHELOGICO DEL MARE installato nei locali del pianterreno del palazzo, vetrina del passato dei fondali tra reperti ed anfore.
CAMPARIA: Stupendo reperto d’archeologia industriale, obbedisce al motto della casata Florio “L’industria domina la forza”, campeggiante sui capannoni per la tessitura delle reti e il magazzino della tonnara e lo stabilimento per la lavorazione del tonno.
LEVANZO
COSA VEDERE:
CALA DOGANA: Unico porto dell’isola, ospita il nucleo antico dell’abitato, dipinto a brillanti pennellate di bianco per le casette che ospitano poco più di duecento persone.
CALA FREDDA: Piccola spiaggia di ciottoli bianchi dall’accesso caratteristico e comodo costituito da uno scivolo a mare pertinente ad un vecchio magazzino della casata Florio.
CALA MINNOLA: Un ulteriore scivolo, questa volta opera di pescatori, facilita l’accesso al magico azzurro di queste acque protette da imponenti scogli.
CALA TRAMONTANA: Suggestivo è il tratto distintivo di questo splendido angolo di mondo, le cui flora e fauna sottomarine giocano tra le rocce rosse e le acque limpide.
GROTTA DEL GENOVESE: Autentico santuario dell’umanità, offre ai fortunati che vi si inoltrano graffiti risalenti alla fine del Paleolitico e pitture realizzate alla fine del Neolitico.
Documento archeologico dal valore inestimabile ed esperienza assolutamente unica.
MARETTIMO
COSA VEDERE:
PUNTA TROIA: Coronata dal Castello, le sue acque meravigliosamente limpide offrono il contesto ideale per un po’ di sano snorkeling.
CALA BIANCA: Isolatissima e bellissima insenatura, protegge le proprie acque tra le scoscese pareti dell’alta costa a strapiombo sul fondo sabbioso e le lagune naturali create dalle rocce.
GROTTA DEL CAMMELLO: La più singolare tra oltre quattrocento grotte costiere, fino agli anni Settanta ospitava sulla rilucente ghiaia della propria spiaggia interna splendidi esemplari di foca monaca.
RISERVA MARINA: La più grande d’Europa, interessa l’intero Arcipelago delle Egadi.
Un bagno notturno in queste acque verdi-azzurre vi ricoprirà la pelle di singolari bagliori fosforescenti, grazie al plancton presente.
Gorgonie in formazione e praterie di posidonia, ossigenando l’acqua straordinariamente limpida rendono l’area il luogo prediletto da secoli dai tonni in amore.
Interessanti percorsi di archeologia subacquea vi faranno esplorare quello che si presume - grazie ai numerosi ritrovamenti di ancore di piombo – fosse il punto d’attracco della flotta romana prima dell’attacco alle navi cartaginesi.